Joe Di Maggio, un mito inarrivabile

Agosto 28, 2021
Joe Di Maggio

Il Baseball è uno sport, che come molti altri, vive di leggende, miti e grandi nomi. Fra questi, anche chi proprio non passa le proprie giornate a sfogliare riviste specializzate sullo sport, il nome di Joe Di Maggio non può certo lasciare indifferenti. Italo americano, Di Maggio oltre che per le performance sportive balzò alle cronache, soprattutto quelle rosa, per la sua relazione con l’attrice Marilyn Monroe.
Giuseppe Paolo Di Maggio nacque a Martinez, in California, il 25 novembre 1914, da una famiglia di origine palermitana emigrata negli Stati Uniti

Esordisce nelle minor league nel 1931 con la squadra dei San Francisco Seals dove rimane per quattro stagioni. Il 21 novembre 1934 viene ceduto ai New York Yankees con cui giocherà per tutta la sua carriera, prima con la maglia numero 9, poi con quella numero 5.

Vince per tre volte il titolo di MVP dell’American League (1939, 1941 e 1947) ed è selezionato a giocare l’MLB All-Star Game per 13 volte. Dopo una pausa forzata di alcune stagioni a causa della guerra (dal 1942 al 1946), riprende a giocare fino al 1951.

Viene soprannominato dai tifosi e dai giornalisti sportivi Joltin’ Joe (“Joe che fa sobbalzare”) per la forza con cui colpisce solitamente la palla. DiMaggio totalizza in tutta la sua carriera 2.214 battute valide.

Nel 1937 DiMaggio incontra l’attrice Dorothy Arnold sul set del film Manhattan Merry Go-Round (in cui interpreta il ruolo di se stesso). I due si sposano il 19 novembre 1939 a San Francisco e divorziano nel 1943, mentre Joe presta servizio militare alle Hawaii. Dalla loro unione nasce l’unico figlio di DiMaggio: Joe DiMaggio Jr.

Il 14 gennaio 1954 sposa Marilyn Monroe, dalla quale divorzia nel giro di un anno.

I due rimangono comunque buoni amici. Nell’agosto 1962, quando Marilyn Monroe muore in circostanze misteriose nella sua casa di Los Angeles, DiMaggio organizza i suoi funerali invitando solo pochi amici e lasciando fuori i divi di Hollywood e altre personalità politiche che la Monroe frequentava. DiMaggio paga tutte le spese e, con il figlio Joe DiMaggio Jr. accanto, segue il feretro della Monroe fino alla sepoltura, nel cimitero di Brentwood, vicino a Los Angeles. Prima che la bara venga chiusa, bacia la Monroe e per tre volte le dice «Ti amo». Per venti anni fa recapitare sulla sua tomba un mazzo di rose rosse, tre volte la settimana.

Nel 1955 diventa membro della National Baseball Hall of Fame: i giornalisti lo votano con una percentuale di consenso vicina al 90%.

Rientra nel mondo del baseball nel 1969 in qualità di allenatore degli Oakland Athletics. Nello stesso anno – corrispondente al centenario della nascita del baseball – un sondaggio lo consacra “Miglior giocatore di baseball vivente”.

Viaggia molte volte in Italia, andando spesso a visitare i parenti ad Isola delle Femmine. In molte occasioni viene coinvolto in iniziative di promozione del baseball. Nel 1976 si reca a Grosseto dove passa alcuni giorni con la squadra locale, il Bbc Grosseto.

Nell’ottobre del 1998 viene operato a causa di un cancro ai polmoni, malattia che si protraeva fin dai primi anni novanta. L’8 marzo 1999 Joe muore nella sua casa di Hollywood. Ne dà l’annuncio Morris Engelberg, suo amico e avvocato. Il corpo viene seppellito a Colma, non lontano dalla sua città natale.